LA MISSIONE DI MEKI
Ricostruire la lunga ed intensa storia della Missione di Meki è qualcosa di difficile. In questa pagina abbiamo voluto ricordare gli avvenimenti più importanti e tutto ciò che siamo riusciti a ripescare nella memoria nostra e di chi ha vissuto da vicino questa esperienza.
L'ISTITUTO DELLA CONSOLATA IN ETIOPIA
La missione di Meki nasce per opera dei Padri Missionari della Consolata di Torino; ripercorriamo le tappe che hanno condotto questi sacerdoti italiani nell'Etiopia centro-meridionale. L'Istituto dei Missionari della Consolata deve all'Etiopia la sua esistenza, perché uno dei principali motivi che spinsero il beato Giuseppe Allamano a fondarlo fu il desiderio di inviare missionari a continuare l'opera del cardinal Guglielmo Massaia, espulso dal paese nella seconda metà dell' '800. Il sogno dell'Allamano si realizzò nel 1913 quando la Santa Sede affidò l'appena costituita prefettura apostolica del Kaffa (situata nel sud) ai missionari della Consolata. Da allora ebbe inizio l'attività di sostegno ed evangelizzazione dei missionari continuata sino allo scoppio del secondo conflitto mondiale. Nel 1943, infatti, i missionari furono espulsi dall'Etiopia ormai occupata dagli inglesi.
STORIA DELLA MISSIONE
Nel 1970 i missionari ricominciarono la loro attività in Etiopia, nell'allora Vicariato Apostolico di Harar, dove Padre Giovanni De Marchi, coadiuvato da Padre Lorenzo Ori, fondò a Meki la prima di numerose missioni. Si scelse un luogo in cui si poteva disporre di una sufficiente presenza di acqua; infatti la città di Meki è attraversata dal "quasi-omonimo" fiume Maki. Le prime strutture costruite dai padri furono la loro casa ed una piccola cappella, dal momento che la zona al loro arrivo non ospitava nessun cattolico. Quindi iniziò l'impegno dei padri nel sostegno della gente dal punto di vista sociale e pastorale, soprattutto attraverso la costruzione di scuole; le prime furono la scuola elementare e la media. Nel 1971, poi, venne iniziata la Scuola Tecnica con l'approvazione del Ministero della Pubblica Istruzione e da allora ha dato a centinaia di giovani ragazzi diplomi in falegnameria, meccanica ed elettricità. Il 1972 divenne un anno molto caro al Gruppo Meki, poiché è proprio allora che Padre Antonio Vismara, originario di Ossona (MI), appena ordinato sacerdote chiese ed ottenne di essere mandato in Etiopia per continuare l'appena nata missione di Meki. Padre Antonio ricoprì l'incarico di Direttore delle scuole mentre Padre Lorenzo Ori che fu suo "compagno di viaggio" per diverso tempo svolse il compito di parroco della cappella (con la partenza di Ori più tardi Padre Antonio ricoprirà anche questo incarico). Nel 1973 la scuola tecnica aprì una sezione femminile con corso di specializzazione in Economia domestica diretta dalla comboniana suor Tzega. Nel 1975 la scuola ottenne la parificazione e venne quindi introdotto il programma scolastico governativo scandito in tre anni. Gli studenti vengono accettati nell'istituto solo quando hanno concluso la scuola media.
L'organizzazione della scuola Tecnica prevedeva che il primo anno fosse di orientamento nei tre campi di formazione offerti dalla scuola, mentre i due anni seguenti erano spesi per la specializzazione nel campo scelto dallo studente. Le materie tecniche erano corredate da quelle materie accademiche che permettono di completare il processo educativo: Amarico (la lingua nazionale), Inglese, Matematica, Scienze e Disegno tecnico. In seguito vennero costruite strutture non meno importanti come l'asilo e la clinica. Il 24 maggio del 1981 l'arcivescovo di Addis Abeba, inaugurò la nuova chiesa, presente anche il pro-nunzio apostolico in Etiopia e una grande folla giunta da ogni dove. L'edificio fu eseguito nello spazio di un anno dall'infaticabile Padre Ori, divenuto "costruttore" del vicariato di Harar, validamente affiancato dal parroco e direttore della scuola tecnica Padre Antonio. La chiesa fu dedicata alla Madonna "Kidane Mehret" (alleanza di misericordia). Nel 1981, da un ulteriore smembramento del vicariato di Harar, nacque la Prefettura Apostolica di Meki. Seguendo un'esplicita richiesta dei missionari della Consolata, la Santa Sede affidò la prefettura ad un sacerdote Etiopico abba Yohannes Woldegiorgis (1921-2002). Da questo momento Padre Antonio, e chi ne sarà sostituto, ricopriranno l'incarico di Vicario del prefetto. Grazie alla nomina di Mons. Woldegiorgis si intensifica l'attività (non ancora terminata) con cui i Padri della Consolata intendono passare il testimone al clero locale. Appena nominato Mons. Woldegiorgis iniziò un vasto programma di attività pastorale e sociale che comprende l'istituzione del Seminario Minore nel 1984. L'anno successivo, il 1985, diede vita ad una nuova congregazione religiosa femminile l'Istituto delle Figlie di Maria Immacolata (chiamate DMI: Daughters of Mary Immacolate), perseguendo il progetto di valorizzazione della donna; progetto tanto sentito da Mons. Yohannes quanto necessario a Meki e in Etiopia. Nel 1986 Padre Antonio lasciò Meki per occuparsi del Seminario Internazionale di Roma come Rettore; stesso incarico che più tardi svolgerà a Nairobi in Kenya dove è tuttora. La sua partenza da Meki, però, non ha fermato l'attività della missione e nemmeno il sostegno del Gruppo.
Il 21 Dicembre del 1991 la prefettura venne elevata a Vicariato Apostolico e conseguentemente Mons. Woldegiorgis nominato Vescovo. Una delle conseguenze fu l'ampliamento, su progetto del Geometra Antonio Carnevale, della chiesa che ora si poteva effigiare del titolo di Cattedrale. Nel 1995 Padre Giovanetti istituisce il Segretariato Cattolico di Meki, che persegue obiettivi di carattere sia pastorale che sociale.
Tra i vari padri che hanno ricoperto l'incarico di Vicario del Vescovo ricordiamo Padre Paolo Angheben, Padre Giuseppe Giovanetti, Padre Tarcisio Rossi e l'attuale Padre Giovanni Monti (già Amministratore e Rettore del Seminario Minore dal 1987 al 1993).
Attualmente Meki ospita diverse strutture gestite dalla Chiesa Cattolica. Iniziando dalle strutture religiose, poiché Meki è sede vescovile vi si trovano: la cattedrale, gli uffici della Curia ed il Segretariato Cattolico (attualmente impiega a Meki circa una quindicina di persone). Esiste, poi, una Parrocchia di Meki, istituita dai Padri della Consolata, che conta circa 1.700 cattolici ed è tenuta dal clero diocesano. Per quanto riguarda l'educazione, Meki è in grado di fornire una buona istruzione a partire dall’asilo infantile (gestito dalle DMI) fino al liceo, passando per le scuole elementari e per le medie (tutte strutture dirette dai Fratelli delle scuole cristiane, chiamati qualche anno fa dal Vescovo). La scuola elementare dura sei anni, al termine dei quali gli studenti devono superare un esame di stato. Gli altri esami di stato sono posti al termine della scuola media e alla fine dei primi due anni di Liceo: chiamati di avviamento. E’ quest’ultimo esame a selezionare, in base al risultato, coloro che potranno accedere alle università dopo aver terminato i rimanenti due anni di Liceo. Coloro che sono valutati non idonei possono, invece, impiegare gli ultimi due anni nella preparazione al lavoro con materie quali: meccanica, falegnameria, elettricità e informatica. Il secondo biennio del Liceo è chiamato pre-università, e oltre a Meki, sono poche le città in Etiopia a disporne. Se l’aspetto organizzativo delle scuole è assolto dai Fratelli delle scuole cristiane, la spesa è quasi totalmente a carico del Vicariato. Tanti ragazzi e ragazze vorrebbero frequentare le scuole della Chiesa Cattolica, che sono tra le migliori della Regione, ma non riescono a trovare neppure quel minimo contributo richiesto per frequentare; questo è un grosso problema visto che la retribuzione di insegnanti qualificati è molto onerosa. A Meki è anche presente la Scuola di taglio e cucito (tenuta dalle DMI). La partecipazione è buona, anche perché al termine di due anni la scuola attribuisce un diploma. Nella zona si trovano 63 mulini a vento per l’estrazione dell’acqua dai pozzi; la manutenzione e l’addestramento ad essa sono affidate al LVIA di Cuneo
Per la realizzazione di questa pagina un doveroso ringraziamento va a: Padre Antonio Vismara e Padre Giovanni Monti.
aggiornamento pagina: 13 novembre 2004 |