Etiopia ed Egitto si contendono il Nilo
Sta crescendo la disputa tra Etiopia ed
Egitto per l’accesso alle acque del Nilo.
L’Etiopia, sorgente del Nilo Azzurro, vuole
poter usufruire di più acqua del fiume - se riuscisse ad irrigare
potrebbe ridurre la dipendenza dagli aiuti alimentari.
L’accordo del 1929 tra Egitto e Gran
Bretagna - autorità della regione in quel periodo - concede all’Egitto
la maggior parte delle acque del Nilo; a causa dei bisogni della
popolazione in rapido aumento, l’Egitto non può permettersi di
rinunciare a questo diritto.
“Noi generiamo circa l’85% delle acque
totali del Nilo - finora non abbiamo ancora sfruttato questa risorsa” ha
dichiarato Misfinta Genny, ministro delle risorse idriche etiope, al
programma della BBC World Service’s Assignment.
“L’ammontare di cui abbiamo usufruito finora
è quasi nullo. Dobbiamo sviluppare questa risorsa, soprattutto per il
beneficio della nostra gente.”
Irrigazione totale
Le acque del Nilo hanno per anni preservato
la vita e l’agricoltura delle popolazioni dell’Africa orientale. La
mancanza delle piogge nella regione comporta che molti paesi dipendono
quasi completamente dal fiume per i propri approvvigionamenti annuali.
Ora però, la crescita della popolazione e
l’estensione del deserto del Sahara, hanno dato luogo ad un’ulteriore
tensione riguardo la spartizione dell’acqua -incrementando i contrasti
politici nella regione.
In Etiopia le deboli piogge hanno reso
impossibile la crescita dei raccolti, e il ministero etiope delle
risorse idriche è sempre più deluso dall’impossibilità di servirsi delle
acque del Nilo.
È stimato che il progetto d’irrigazione
aiuterebbe il 30-40% della popolazione - intorno a 15 e 20 milioni di
persone.
Adesso però vi sono delle prove che l’Egitto
sta bloccando le donazioni dei Paesi sviluppati verso l’Etiopia, per lo
sviluppo di una rete d’irrigazione su larga scala.
Alcuni etiopi credono che l’Egitto, poiché è
quasi totalmente dipendente dalla acque del Nilo, si stia adoperando per
bloccare a monte qualsiasi esteso progetto di irrigazione che faccia
diminuire il suo approvvigionamento.
E si riporta che l’Egitto abbia dichiarato
che qualsiasi tentativo di alterare lo stato delle cose riguardo al Nilo
sarebbe un atto di guerra.
Terra
deserta
Stanno crescendo anche in Egitto le
pressioni riguardo alla questione dell’acqua.
“Non è solo per l’agricoltura ma anche per
l’occupazione”, spiega il consigliere del Ministero delle risorse
idriche e dell’irrigazione, Dr Dia al Qazay.
“Il 40% delle nostra manodopera è costituita
da agricoltori. Se a queste persone non vengono dati opportunità e
lavoro, emigreranno immediatamente in città e nei centri urbani. E
sappiamo benissimo quanto sia già sovrappopolato Il Cairo."
Dr al Qazay ha sottolineato che gli Egiziani
vivono sul 5% della terra, perché il restante 95% è desertico.
Ha aggiunto: “Noi vogliamo diminuire la
densità di popolazione delle più importanti città e dei centri urbani”.
Come risultato, un aspetto della politica
del governo è stato quello di creare nuove città collegate al Nilo
tramite canali, come Nubia al nord, creata dal nulla nel 1987.
Ma la creazione di nuove città in mezzo al
deserto richiede il consumo di un grande volume d’acqua.
La popolazione dell’Egitto è più che
raddoppiata dagli anni sessanta ed è in continuo aumento, provocando
sempre maggiori pressioni sul Nilo.
Preoccupazione per una possibile guerra per il controllo dell’acqua
Tra quelli che sono preoccupati per questa
rivendicazione dell’acqua del Nilo c’è il dr Boutros Boutros Ghali, l’ex
segretario generale delle Nazioni Unite.
Il dr Boutros Ghali afferma che la
popolazione in rapido aumento necessita di un maggior numero di terreni
agricoli per sfamarsi, e che i paesi appartenenti al bacino del Nilo
hanno bisogno almeno della stessa quantità d’acqua.
“Questo è il motivo per il quale la
sicurezza dell’Egitto dipende dalle relazioni tra Egitto, Sudan,
Etiopia, Kenya e gli altri paesi africani”.
Egli rileva che il soddisfacimento dei
bisogni dell’Egitto comporterà degli svantaggi agli altri paesi, che
hanno anch’essi un rapido incremento demografico e che pretendono più
acqua per un programma di irrigazione su larga scala.
“Ora abbiamo un reale problema… abbiamo
bisogno di una quantità addizionale di acqua e non siamo in grado di
procurarcela a meno che non si trovi un accordo con gli altri paesi
lungo il Nilo, che hanno anche loro bisogno dell’acqua, e finora non ne
hanno usufruito” aggiunge così l’ex segretario.
Ed è preoccupato che una mancanza di accordo
in futuro comporterà “certamente” un confronto militare tra i paesi
della regione.
“La prossima guerra tra i paesi non sarà per
il petrolio o per i confini territoriali, ma solo per il problema
dell’acqua”. |
Ethiopia and Egypt dispute the Nile
A dispute is growing between Ethiopia and Egypt over access to the
waters of the Nile.
Ethiopia, the source of the Blue Nile, wants to take more water from it
- claiming it could wean itself off food aid if it could irrigate from
the river.
A 1929 agreement between Egypt and Britain - the regional power at that
time - gives Egypt most of the Nile's water, and Egypt has said it
cannot afford to give up this claim because of the needs of its own
booming population.
"We generate about 85% of the total Nile waters - we have not utilised
this resource at all so far," Misfinta Genny, Ethiopia's deputy minister
of water, told the BBC World Service's Assignment programme.
"The amount we use so far is next to zero. So we must develop these
resources, basically for the benefit of our people."
Mass irrigation
The waters of the Nile have for years preserved life and agriculture for
the people of east Africa. The lack of rainfall in the region means that
some countries rely almost entirely on the river for their annual supply.
But now rising populations, and the spread of the Sahara desert, have
placed extra strain on what is available - increasing political tensions
across the region.
Constantly failing rains in Ethiopia have made it impossible to grow
virtually any crops, and Ethiopia's Ministry of Water Resources has
grown increasingly frustrated by its inability to make use of the Nile's
water.
It is estimated that irrigation schemes would help 30-40% of the
population - around 15 to 20 million people.
But there have now been claims that Egypt is blocking donations from
developed countries to Ethiopia to develop large-scale irrigation.
Some Ethiopians believe that because Egypt is almost totally dependent
on the Nile's water, it is doing its best to block any large upstream
irrigation project that might threaten its supply.
And Egypt is reported to have said it would regard any attempt to alter
the Nile status as an act of war.
Desert land
The pressures on the river's waters are increasing in Egypt, too.
"It's not only for production of food - it is also for generation of
employment," explained Dr Dia al Qazay, a senior adviser to country's
Ministry of Water Resources and Irrigation.
"Forty percent of our manpower is farmers. If these people are not given
opportunities and jobs, they'll immediately move to the cities and urban
centres. And you can see already how crowded Cairo is."
Dr al Qazay pointed out that Egyptians live on only 5% of the country's
land, as the other 95% is desert.
"We want to relieve these major cities and urban centres from this heavy
population density," he added.
As a result, one aspect of government policy has been to create new
towns, linked to the Nile by canals, such as Nubia in the north -
created entirely from scratch in 1987.
But creating new towns in the middle of the desert consumes large
volumes of water.
Egypt's population has more than doubled since the 1960s, and is
continuing to soar, putting an ever-increasing strain on the Nile.
Water war worries
Among those worried by the demands on the Nile is Dr Boutros Boutros
Ghali, the former secretary-general of the United Nations.
Dr Boutros Ghali says a booming population needs more agricultural land
to feed itself - and that countries belonging to the Nile basin need at
least the same quantity of water.
"This is why the security of Egypt is related to the relationship
between Egypt and Sudan, Ethiopia, Kenya and other African countries,"
he explained.
Dr Boutros Ghali accepts that satisfying Egypt's needs will mean less
for these countries - which also have fast-growing populations, and want
more water for large-scale irrigation themselves.
"Now, we have a real problem... we need an additional quantity of water,
and we will not be able to have this additional quantity of water unless
we find an agreement with the different upstream countries - which also
need water, and have not used the Nile water until now," he added.
And he warned that a lack of agreement in the future would "certainly"
result in "military confrontation between countries in the region".
"The next war among countries will not be for oil or territorial borders,
but only for the problem of water," he said. |