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Da "MISSIONI CONSOLATA" (mensile dei Missionari della Consolata) di Giugno 2004

(sito internet: www.missioniconsolataonlus.it)

 

Gambo (Etiopia)

DA LUSTRASCARPE... A LAVAPIEDI

 

di Bruno Fusconi

 

Sono ormai 13 anni che vado nella missione di Gambo, centro-sud dell'Etiopia, nella foresta a 2.200 metri di altitudine; ogni volta l'accoglienza è sempre grande e commovente. L'anno scorso, inverno e primavera sono stati stagioni di grande fame a causa della siccità e dello scarso raccolto. Nel frattempo la missione si è mobilitata per far fronte all'urgenza della situazione: come prima cosa, alle famiglie più bisognose è stato dato denaro per l'acquisto di viveri; poi sono stati distribuiti 500 quintali di grano.

Quest'anno la sorpresa è stata piacevole, le piogge autunnali sono state abbondanti per cui il raccolto ha dato ottimi risultati; i prezzi del grano e del granturco sono diminuiti notevolmente a vantaggio dei più poveri.

E' bello vedere, nei giorni di mercato, lungo piste, sentieri e strade, carretti trainati da piccoli asinelli carichi di sacchi di grano e granturco, con la gente che va festosa a venderlo in città.

Il mercato per questa gente è la giornata della settimana più importante: è incontro fra vecchi amici; è il giorno di vendita e di acquisti; è la vera festa.

Purtroppo la maggior parte della popolazione non ha terreno, per cui non è partecipe alla gioia del raccolto; per loro la fame continua, anche perchè è difficile trovare un lavoro.

La missione di Gambo dà lavoro a centinaia di persone: dipendenti in ospedale, lebbrosario, scuole, asilo, fattoria, servizi vari, più le cappelle e scuole sparse nel territorio della parrocchia. Nei casi limite si interviene ancora con aiuti umanitari, ma è impossibile accontentare l'enorme massa di gente che ci circonda. Manca l'artigianato, industria e iniziativa privata; le famiglie sono cariche di figli e il problema non sembra risolvibile in breve tempo.

 

Ieri, sabato, alla fine della santa messa celebrata in una cappella nella savana della Rift-Valley, un padre mi mise in braccio un suo figlio di circa 4-5 anni, insistendo che lo portassi via con me... e se ne andò. I presenti lo fermarono e gli fecero capire che non era possibile, nonostante tutta la buona volontà di aiutarlo.

E' il secondo caso del genere che mi capita in una settimana: ciò dimostra che la situazione è ancora grave e penosa.

Oggi, domenica mi sono recato al mercato del paese vicino: pur essendo già conosciuto, tutti, grandi e piccoli, mi guardavano e mi seguivano come un essere raro. Ma un gruppetto di ragazzi lustrascarpe, che da tempo mi conoscono, mi hanno invitato a sedermi sul loro sgabellino, facendomi capire che per loro non c'è lavoro.

Infatti, mentre ero seduto e parlavo con loro, sono stato presto circondato da una marea di persone che stanno a guardare; li guardavo anch'io e mi sono accorto che i bambini erano scalzi e la pelli dei piedi e delle gambe era incrostata di terra e di sporco: chi sa quanto tempo è passato dall'ultima volta che si sono lavati.

In quel momento mi è venuta un'ispirazione: non ci sono scarpe da pulire, però ci sono gambe, ginocchia e piedi da lavare; lustrare un paio di scarpe costa 5 centesimi; ne ho offerti 15 per ogni bambino: in un baleno la voce si è sparsa per il mercato e i bambini, dapprima titubanti e poi felici, si sono lasciati lavare. Felici e contenti sono stati soprattutto i lustrascarpe, per aver trovato un lavoro inaspettato, mentre la gente, sorpresa e stupita guardava curiosa e mi stringeva la mano, dicendo: "Bravo farengi" (forestiero).

Sono felice anch'io: con così poco sono riuscito, almeno per un po' di tempo, a dare loro un motivo per sorridere.

 

 

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aggiornamento pagina: 4 Luglio 2004