ARTICOLI E PUBBLICAZIONI


Da "CASA MADRE" di Luglio 2003

(sito internet: www.consolata.org/imc/italiano/pubblicazioni/casa_madre.htm )

 

 

ROPI-CACIACIULLU: EVANGELIZZAZIONE E PROMOZIONE UMANA

 

di Fratel Vincenzo Clerici

 

La regione di Ropi-Caciaciullu, vasta quasi come una mezza provincia, si trova a sud-ovest della missione di Shashemane. È abitata in prevalenza da popolazione Ha-diyya che parla la lingua omonima (una lingua cushita). L’attività principale è l’agricoltura e l’allevamento del bestiame anche se, a Caciaciullu in particolare, l’acqua scarseggia. Ci sono tre laghetti vulcanici dalle acque scure e molto salate, ed un fiume, il Bilate, che nasce dai monti Kambatta. La terra è costituita da pomice vulcanica coperta da un leggero strato di humus. Le strade sono delle vere e proprie piste scavate nella pomice. 

 

I primi ad evangelizzare la regione furono i Cappuccini del vicino Vicariato di Soddo-Hosana. Il lavoro fu ripreso da p. Silvio Sordella che, negli anni trascorsi a Shashemane (1975-76), svolse attività pastorale nella zona di Caciaciullu. Padre José Martín Ruiz, nel 1986, vi costruì la prima vera cappella in fango e legno e poi le visite mensili da Shashemane continuarono malgrado la notevole distanza dal centro parrocchiale (80-90 km). Alla cappella di Caciaciullu ne sono seguite altre, sparse nella vasta zona: Sanbaté, Damine, Ropi, Alemtena, Sinta, Shirko ecc. Ad Alaba, la città più importante della zona, abbiamo costruito un asilo infantile, gestito dalle suore Servants of the Holy Spirit.

La regione di Haddiyya ha una popolazione di circa 30 mila abitanti ed è aperta al lavoro di evangelizzazione, come dimostrano le numerose scuole-cappelle sorte in questi anni per far fronte alla forte affluenza della gente. Purtroppo, nella recente suddivisione del territorio in stati federati, è entrata a far parte dello Stato dell’Oromia, abitato in prevalenza da musulmani.

Ropi-Caciaciullu dovrebbe di-ventare sede di una nuova missione permanente, che nasce dallo smembramento della parrocchia di Shashemane. In programma vi è la costruzione della chiesa e la rico-struzione della scuola di Caciaciullu, la cui struttura è molto deteriorata. Purtroppo non esiste ancora la casa dei padri per cui p. Paolo Marré e fr. Domenico Brusa rimediano alla situazione con frequenti spostamenti e viaggi da Shashemane.

 

La siccità ha duramente colpito la regione, per il secondo anno consecutivo, trasformando l’esistenza delle persone e del bestiame in un dramma di sopravvivenza. Il governo l’ha dichiarata “zona d’emergenza”. L’interessamento e le segnalazioni della Missione hanno contribuito a questa presa di coscienza.

Le autorità governative esaminano periodicamente il problema della fame e cercano di coinvolgere le ONG operanti sul territorio. Il giornale nazionale ha una sezione dedicata appositamente alla situazione della fame che ha colpito varie aree dell’Etiopia.

Sono in atto diversi programmi d’aiuto, uno dei quali è il “target feeding” per i denutriti. Questo programma, per la zona di Caciaciullu, è affidato ai Missionari della Consolata e alle suore di Madre Teresa. Così la cappella di Ropi ha dovuto temporaneamente trasformarsi in magazzino per il cibo d’emergenza.

La situazione sanitaria della zona non è tra le più felici. Imperversano la malaria, malattie degli occhi e altre infermità e l’unico ambulatorio si trova nel villaggio di Ropi. Percorrendo le piste polverose di questa terra viene spontaneo chiedere a Dio una sola cosa: il dono della pioggia.

 

 

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aggiornamento pagina: 23 Novembre 2003